mercoledì, febbraio 22, 2006

L'uomo e l'arte del combattimento: origine ed evoluzione delle arti marziali

...i secoli che ci hanno preceduto coi loro abusi e le loro guerre, quelli si che erano tempi funesti per l' uomo; la vita umana valeva molto poco e delle volte morire in battaglia era molto più onorevole che vivere da schiavi o vivere da poveri. E' per questo che c' è stata sempre una costante ricerca per migliorare le proprie risorse tecniche sin dai tempi della prima clava che fece scoprire all' uomo delle caverne l' importanza di un' arma, via via sempre più perfezionata e mirata per ogni tipo di guerra: arco e frecce per colpire da lontano, lance lunghe e grandi spadoni da far roteare in mezzo ai nemici e talvolta per tagliare le gambe dei cavalli che venivano incontro e poi spade corte e pugnali per combattere a corta distanza, ogni strategia era buona, ogni tecnica appresa in battaglia era memorizzata e rielaborata, ogni cosa era buona, ogni colpo doveva essere risolutivo, difendersi e attaccare (sul serio),si rimaneva vivi o si moriva.

I sistemi di lotta, il combattimento, le arti marziali sono nate così, studiate, memorizzate e provate in battaglia e anche nei brevi periodi di pace i tornei e le sfide erano sempre all' ultimo sangue, niente veniva fatto per sport e anche quando le armi da fuoco rendevano spesso pericolosi gli attacchi diretti, la bravura tecnica era sempre considerata e studiata a fondo per essere migliorata. Dalla lotta corpo a corpo dei Greci nel famoso "Pancrazio" (Pancrase) all' allineamento perfetto delle centurie romane che con i loro scudi quadrati avanzavano compatti come fossero blindate per poi dimostrare la loro abilità nel combattimento a corta distanza con le "daghe" (spade larghe e corte molto maneggevoli), per arrivare alla scherma spagnola (dove si combatteva a due mani spada e daga), perfezionata nelle guerre di conquista e nelle lotte Indonesiane e Filippine, i cui popoli erano veri maestri nell' uso delle armi da taglio: l' Arnis Kali Escrima, il Silat, il Pekiti Tirsia, tutti sistemi di combattimento specializzai nell' uso di armi da taglio, piccole o grandi, singole o doppie. I coraggiosi guerrieri malesi e filippini spesso andavano incontro al nemico muniti solo di armi bianche incuranti del pericolo e delle armi da fuoco dei loro nemici. E spesso il loro coraggio e la loro tecnica aveva la meglio su tutto, correre, essere agili, avanzare e tagliare, schivare e colpire, avanzare di nuovo e colpire ancora, un taglio ad un braccio che magari tiene un fucile, un taglio ad una gamba per far rallentare, un taglio ad un fianco per fermare un attacco ; ogni cosa era fatta in velocità senza starci troppo a pensare, tanto se il nemico era solo ferito ci avrebbe pensato il resto dei compagni a colpire ancora. Questi grandi guerrieri che hanno affrontato prima gli Spagnoli, poi i Giapponesi ed infine gli Americani, hanno elaborato i sistemi di lotta chiamati universalmente Arnis Kali Escrima, dove al posto delle lame spesso usavano dei bastoni di rattan, una specie di canna molto resistente e maneggevole ma con lo stesso micidiale risultato. I colpi di impatto sono semplici, sono quelli usati realmente in battaglia, colpire alla testa, colpire ad un polso, ad un fianco, alle gambe, alle articolazioni e l' abilità procede nell' intrappolare un attacco, nell' immobilizzare un aggressore, nel difendersi efficacemente da un attacco armato...L'Arnis Kali Escrima.Questo sistema di combattimento e di difesa personale risultò talmente efficace da essere adottato come metodo innovativo dalla polizia americana fino ai giorni nostri.
Ed è proprio in America che questo sistema viene insegnato da quel grande personaggio che è Dan Inosanto. Di origini filippine deve la sua fama al fatto di essere stato il primo allievo del famoso Bruce Lee, anche se considerarlo solo un allievo sarebbe riduttivo visto che fu proprio lui che fece conoscere a Bruce Lee i famosi Numchaku e il sistema Kali dei doppi bastoni corti. Nella sua accademia in California i programmi di studio sono articolati su diverse discipline: tecniche con armi da taglio, singole e doppie, studio del Jeet Kune Do, lotta filippina e indonesiana, Kick Boxing, Ju Jitsu e Capoeira, tutte discipline praticate da lui stesso. Potete immaginare quanta cultura tecnica possieda questo piccolo grande uomo ormai non più tanto giovane. E' chiaro che sia in Indonesia, in Malesia e nelle Filippine questi sistemi esistono da sempre e continuano ad essere praticati ma il fascino che fuoriesce dall' Accademia di Dan Inosanto è forse qualcosa di unico...(continua).

Articoli precedenti:

5a parte
Discipline da combattimento e da ring: dal full contact al vale tudo
4a parte
Storia delle arti marziali: il kalaripayat
3a parte
Storia delle arti marziali: Taekwondo, Vietvodao, Silat, Kali
2a parte
Storia delle arti marziali: Ju Jitsu, Judo, Aikido e Kendo
1a parte
Storia delle arti marziali. Il kung fu (prima parte)


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