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Sull' onda di questo successo, in quegli anni nacque un' altra disciplina di grande effetto, la Kick Boxing, letteralmente "calciare e boxare". Anche qui il contatto è totale e in più si può calciare alle gambe, cosa che fece una netta differenza nella resistenza degli atleti. Ideata dai giapponesi del Kyokushinkai negli anni '60, spesso battuti dai thailandesi negli incontri diretti disputati nel sistema Thai, tolsero a quest' ultima i micidiali colpi di gomito e le ginocchiate creando così un nuovo sistema di combattimento moderno. L' avvento di questa nuova disciplina fece conoscere al resto del mondo altre due arti marziali molto cruente: il Savate o boxe francese (di origine napoleonica anch' essa con colpi alle gambe molto tecnici ed efficaci) e quella che sembra essere una delle più dure discipline da combattimento, ovvero la Muay Thai o boxe thailandese, di origini molto antiche, deve la sua fama al fatto che si colpisce praticamente con tutto.Sono ammessi i colpi di pugno, di gomito; i colpi al viso, alle gambe, i micidiali colpi di tibia e i rivoluzionari colpi con le ginocchia, principalmente sferrati dopo una presa al collo con le braccia chiamata "clinch". Anticamente in Thailandia questi incontri venivano disputati senza nessuna protezione o limite di tempo e spesso i combattimenti finivano con delle ossa rotte e non di rado con la morte. Una caratteristica particolare di questa arte marziale è data da una specie di danza propiziatoria che ogni atleta esegue all' inizio di ogni incontro, come a voler ringraziare una divinità a lui favorevole. Nel circuito europeo, l' Olanda è stata per molti anni la nazione più forte in questa disciplina subito dopo la Thailandia ma in questi anni anche l' Italia si sta facendo valere. Qui da noi comunque, le regole nel combattimento vietano di colpire al viso con i gomiti e se questo da un lato salvaguarda molto l' incolumità dell' atleta, dall' altra limita molto l' uso della scherma pugilistica a favore dei clinch per portare le famose ginocchiate che oltre a fiaccare la resistenza dell' avversario, in termini di punteggio hanno più valore. Ma senza la paura delle gomitate molto spesso i combattimenti si riducono ad una specie di lotta a colpi di ginocchia ed anche se il combattimento risulta lo stesso molto cruento, non avrà mai la spettacolarità dei combattimenti thailandesi.
Riassumendo, abbiamo detto che il Full Contact e la Kick Boxing sono un' idea prettamente giapponese e americana, il Savate è francese, la Muay Thai è thailandese. Ma anche la moderna Cina ha le sue discipline da combattimento, il Kung Fu tradizionale ebbe una grossa trasformazione nelle competizioni, non potendo combattere a mani nude ed ognuno nel proprio stile viste le innumerevoli metodologie, la federazione cinese ha messo a punto una sorta di Full e Kick, in cui oltrei ai pugni e ai calci, si può proiettare a terra l' avversario (nel minor tempo possibile) : questo sistema è chiamato Sanda cinese. Ma tutta questa voglia di realismo nel combattimenti aveva un unico neo rappresentato dalle protezioni per l' incolumità dell' atleta a volte anche esagerate: caschetto, guantoni, corazza, cavigliere, parapiedi, conchiglie, paradenti ed anche una grata sul viso come nel caso della Leitai cinese, un' altra sorta di combattimento totale...(continua).
articoli precedenti:
4a parte
Storia delle arti marziali: il kalaripayat
3a parte
Storia delle arti marziali: Taekwondo, Vietvodao, Silat, Kali
2a parte
Storia delle arti marziali: Ju Jitsu, Judo, Aikido e Kendo
1a parte
Storia delle arti marziali. Il kung fu (prima parte)
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1 commento:
Ciao sono un istruttore di sport da combattimento e seppure ho una visuale differente, apprezzo chi crede in quello che fa, come me. Io credo che che un metodo "marziale" applicato allo studio delle tecniche da combattimento sarebbe il connubio perfetto, ed è ciò che ho da sempre tentato di fare, anche se sono in pochi a pensarla come me. Un saluto.
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