lunedì, marzo 06, 2006

Storia della arti marziali: la Capoeira

..sempre per rimanere nelle zone calde, vi voglio parlare ora di un' arte marziale molto particolare, la Capoeira. Originaria del centro Africa come lotta tribale, discende dai primi schiavi deportati dai portoghesi in Brasile nelle zone di Baia e San Paolo. In origine era una vera e propria lotta per la difesa personale che gli schiavi praticavano nei momenti di libertà, ben presto però i negrieri resisi conto che queste pratiche potevano risultare pericolose per loro proibirono agli schiavi qualsiasi tipo di lotta. Questo però non fermò la loro voglia di continuare ad allenarsi e astutamente mascherarono le tecniche in una specie di danza molto acrobatica, spettacolare e senza contatto, così da ingannare i loro schiavisti. Priva di colpi di pugno, visto che spesso le mani erano legate con delle catene, la Capoeira ha sviluppato l' uso dei calci, delle perfette schivate e dei salti acrobatici degni di un vero ginnasta. Oggi come allora, l' esibizione che loro chiamano "gioco" è accompagnata musicalmente da uno strumento a corde molto antico chiamato Birimbao, che insieme ai bongo, tipici tamburi africani, accompagna gli atleti nelle loro evoluzioni, in un ritmo che aumenta di intensità, insieme alle tecniche stesse.

C' è una particolarità che pochi sanno di questa disciplina brasiliana: forse ora non si usa più, ma nel passato era di grande astuzia nel momento del combattimento reale, inserire tra le dita dei piedi una piccola lama che veniva usata come un micidiale rasoio nell' esecuzione dei tipici calci girati con il piede posto in modo verticale (un tipo di calcio molto veloce, in cui i brasiliani sono dei veri specialisti), il punto di contatto era spesso la gola dell' avversario, che se era altrettanto abile e scaltro portava al collo il famoso drappo di seta tipico dei brasiliani di Baia, questo perché sembra che la seta non venga tagliata da una lama.

Oggi la Capoeira conta migliaia di praticanti in tutto il Brasile, si pratica tranquillamente all' aperto (dato il clima tropicale), formando un cerchio dove ognuno a turno può entrare e "giocare" al ritmo del biribao indossando solo un paio di pantaloni bianchi e scalzi, spesso improvvisando esibizioni in strada per la gioia dei turisti di turno.

Articoli precedenti:

6a parte
L'uomo e l'arte del combattimento: origine ed evoluzione delle arti marziali

5a parte
Discipline da combattimento e da ring: dal full contact al vale tudo
4a parte
Storia delle arti marziali: il kalaripayat
3a parte
Storia delle arti marziali: Taekwondo, Vietvodao, Silat, Kali
2a parte
Storia delle arti marziali: Ju Jitsu, Judo, Aikido e Kendo
1a parte
Storia delle arti marziali. Il kung fu (prima parte)



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