lunedì, aprile 17, 2006

Le Arti Marziali nel Cinema: Matrix, L'ultimo Samurai, Hero

Cinematograficamente le arti marziali sono ben rappresentate, ormai non c’ è combattimento che non proponga tecniche marziali più o meno verosimili e non sempre gli attori scelti sono dei veri esperti, come nel caso del film “Dragon - La Storia di Bruce Lee” ispirato alla vita del mitico Bruce Lee, dove come protagonista scelsero un vero attore (Jason Scott Lee) che gli somigliasse fisicamente, con la mimica giusta e buone capacità interpretative. Bastano infatti dei corsi intensivi con uno o più esperti di arti marziali per realizzare un film, è stato così anche per il recente "L’ultimo Samurai" con Tom Cruise , dove il famoso attore interpreta alla perfezione dei combattimenti con la katana da sembrare un autentico samurai.
Inoltre, bisogna ricordare che a giorni nostri con le tecnologie computerizzate che hanno permesso ai film d’azione d’essere sempre più spettacolari, qualsiasi attore può diventare un supereroe od un esperto marzialista. Prendiamo ad esempio il film (a mio avviso stupefacente) The Matrix (whatisthematrix.warnerbros.com) ,in cui l'attore protagonista Keanu Reeves (www.keanunet.com) proprio con l’aiuto di due esperti maestri e con la computer grafica, si trasforma in un vero campione di Kung Fu, offrendo tra l’altro una grossa pubblicità a questa antica arte marziale. Il film ha avuto un successo strepitoso da convincere i due registi a realizzare due sequel (Matrix Reloaded e Matrix Revolutions), sempre più elaborati e con scene di lotta sicuramente inverosimili, ma certamente affascinanti.
Come inverosimili ma affascinanti, sono i due ultimi film sul Kung Fu: “La Tigre e il Dragone” e “Hero”. Girati in costume d’epoca, in una Cina antica più mistica e magica del solito, gli attori sono eccellenti atleti (“Hero” è interpretato da Jet Li), tuttavia le elaborazioni fatte al computer, se da un lato ingigantiscono la spettacolarità dall’altro confondono il vero Kung Fu e il vero atletismo che potremmo ammirare.

Ed eccoci arrivati alla fine di questa lunga carrellata cinematografica nel mondo delle arti marziali. Ho voluto raccontarvela così come l’ho vissuta dagli anni settanta ad oggi; con gli occhi di un adolescente prima, praticante poi ed esperto ora, ma sempre curioso di cosa possa offrirci in futuro la filmografia marzialistica che ha visto rivoluzionare le scene di lotta, che dalle mitiche scazzottate alla John Wayne sono arrivate alle evoluzioni sempre più incredibili e sempre più elaborate tecnicamente, sperando che i nostri eroi (Van Damme, Steven Segal, Chuck Norris, Jackie Chan, Jet Li, Mark Dacascos, ecc.), continuino a regalarci tante altre belle interpretazioni tecniche, perché anche se sappiamo che le arti marziali reali sono tutta un’altra cosa è bello ogni tanto lasciarsi andare a quel mondo fantastico, che solo la fantasia cinematografica riesce a donare.

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Le Arti Marziali nel Cinema: Toshiro Mifune e i Samurai

A proposito di spade, in questo trentennio cinematografico l’uso di queste armi è stato ampiamente rappresentato, sia per quanto riguarda lo stile europeo (con duelli per intenderci alla D’Artagnan), sia con pellicole di matrice cinese e giapponese dove l’uso della katana (lama giapponese) rappresentava un po’ l’essenza del film stesso. Come non ricordare il film "I Sette Samurai" di Akira Kurosawa, con il grande Toshiro Mifune che fece della katana un’arma leggendaria e indimenticabile agli occhi di noi occidentali.

A metà anni '80 ci fu anche una serie televisiva intitolata "Samurai" che rappresentò benissimo i duelli giapponesi. Il protagonista Itto-ogami, era un Samurai (per la precisione un ronin, ovvero un samurai senza padrone) in continuo peregrinare in compagnia del figlioletto Daigoro. Ambientato nel giappone medievale, dove le lotte tra clan erano all’ordine del giorno e Itto Ogami nel suo peregrinare, incrocerà spesso le lame contro altri samurai, ma la sua maestria avrà sempre la meglio. Era una serie molto interessante e credo che rappresentasse bene il Giappone di quell'era...continua

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domenica, aprile 09, 2006

Le Arti Marziali nel Cinema: David Carradine

Tra i vari personaggi cinematografici che hanno portato le arti marziali sul grande schermo, pur non essendo dei veri praticanti e soprattutto non essendo orientali dobbiamo ricordare l’attore David Carradine (www.davidcarradine.org), che interpretò la serie di telefilm intitolata “Kung Fu” in cui recitava il ruolo di un giovane monaco Shaolin che girava nell’America del Far West in cerca del fratello ed aiutando i più deboli, risolvendo spesso suo malgrado le dispute a colpi di Kung Fu (peccato che le tecniche erano sempre trasmesse al rallentatore).
Il nostro David interpretò molti altri film sulle arti marziali, migliorando sempre di più il suo livello tecnico fino ad essere scelto da Quentin Tarantino per la parte del super-cattivo "Bill" nel suo film "Kill Bill" accanto ad Uma Thurman. A tal proposito bisogna ricordare che il serial Kung Fu era stata ideata dal mitico Bruce Lee, ma i produttori scelsero l’attore David Carradine, probabilmente per la sua americanità.

Tra le serie televisive americane, anche il giovane Lorenzo Lamas nel telefilm “Renegade” (ed in diversi film d'azione), ha dimostrato una buona pratica delle arti marziali.

Sempre parlando di attori, credo che Wesley Snipes (www.westlord.com) sia quello più si presta ad interpretare ottimi combattimenti di arti marziali, come si può ammirare nella trilogia “Blade” ( protagonista è un "ammazzavampiri", metà uomo e metà vampiro), dove interpreta le arti marziali in maniera eccellente, dimostrando anche grandi doti di spadaccino...continua

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giovedì, aprile 06, 2006

Le Arti Marziali nel Cinema: Brandon Lee

Giovane figlio del mitico Bruce Lee,aveva tutto per essere una stella, la fisicità tecnica del padre ed quello sguardo accattivante di stampo occidentale che resero subito Brandon Lee un personaggio gradevole.

Eccellente interprete di Kung Fu e Jeet Kune Do (l’arte del padre), recitò in due film sui generis fino alla sfortunata interpretazione del protagonista del film che avrebbe dovuto consacrarlo sia come attore che come artista marziale: parlo del film “Il Corvo” in cui il nostro eroe in una scena cruciale venne ferito a morte da un colpo di pistola che chiaramente avrebbe dovuto essere caricata a salve.
La prematura scomparsa del nostro giovane atleta, così com’era successo al padre vent’anni prima, fece nascere il dubbio di una leggendaria maledizione sulla famiglia di Bruce Lee, ma noi tutti preferiamo credere solo ad una classica fatalità, il loro mito rimarrà comunque per sempre...continua

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