mercoledì, febbraio 01, 2006

Storia delle arti marziali: Ju Jitsu, Judo, Aikido e Kendo

..innumerevoli stili sono stati creati subendo le influenze di ogni maestro e con l' apporto di modifiche tecniche in base alle zone dove ci si allenava. Nel sud della Cina le braccia avevano un' importanza maggiore nell' allenamento poiché spesso le aggressioni avvenivano sulle barche, quindi le gambe servivano più per l' equilibrio che per colpire, le posizioni perciò erano basse e statiche, ma le braccia diventavano durissime. Nel nord della Cina invece, le gambe e quindi calci, salti e spazzate erano di importanza fondamentale quando si veniva aggrediti da più persone. Gli stili di Kung Fu arrivati ai nostri giorni, sono ancora molti, anche se tanti si sono persi nel tempo. Attualmente gli stili più conosciuti sono: lo stile Shaolin o Siu-Lam (il pugno di Shaolin), lo stile Hun Gar dei cinque animali, il Pa-Kua, il Choy-Li-Fut, lo stile Tang Lang (della mantide religiosa) ed il Wing Tsun che risulta essere uno degli stili di Kung Fu più praticati e che si differenzia dagli altri sopra elencati per il suo modo di fronteggiare un attacco ; si rimane sempre in linea retta, cercando di mantenere il contatto con l' avversario tramite l' uso degli arti superiori, per riconoscere e neutralizzare gli attacchi colpendo poi a ripetizione con i famosi pugni a catena (pugni verticali). Negli altri stili, il modo di muoversi è molto più circolare e l' uso dei calci alti, delle spazzate e degli spostamenti e dei contrattacchi veloci ne denota le caratteristiche.


Anche il vicino Giappone ha attinto le sue conoscenze marziali dalla Cina, sebbene nel medioevo furono i Samurai i primi giapponesi a conoscere la "Via del Guerriero" (Bushido) esperti nell' uso della spada, la famosa Katana ma anche nella lotta a mani nude. Ora, senza nulla voler togliere al Sumo, sport nazionale giapponese, credo che una delle sue arti marziali più famose sia il Karate. Originario dell' isola di Okinawa, si è sviluppato nel XVI secolo, durante l' occupazione cinese prima e giapponese poi, quando fu proibito l' uso delle armi. In questa disciplina vengono enfatizzate le tecniche di pugni e di calci, cercando nella ripetizione continua delle tecniche la perfezione dell' atto stesso. Anche se ai giorni nostri non si usa quasi più, anticamente le mani e i piedi venivano condizionati e induriti con dei calli mediante la percussione continua, su un attrezzo chiamato Makiwara, un palo od una tavola ricoperta da una corda; questo micidiale attrezzo serviva a rendere le mani ed i piedi così duri da essere considerati delle vere e proprie ami. In questo modo ci si poteva difendere senza bisogno di spade o lance, da qui il nome (mano vuota). E' noto infatti che il famoso shutò o colpo di taglio della mano rappresenterebbe appunto il colpo di spada che era decisivo per il taglio della testa.

Le altre giapponesi più importanti sono: il , il , l' ed il Kendo.
Il Ju Jitsu è da considerarsi un po' l'antenato di queste arti tradizionali giapponesi, era il sistema di lotta che usavano i quando dovevano combattere senza armi. Creata essenzialmente come difesa personale, le sue tecniche principali erano le proiezioni, le levi articolari e gli strangolamenti, ma era difficile allenare queste tecniche laddove l' efficacia delle stesse era data proprio dal portarle a termine, visto che erano state create per uccidere o lussare qualche osso. Fu proprio a questo che pensò il grande maestro Jigoro Kano nel 1882, l' ideatore del Judo moderno come viene chiamato oggi. Il Judo (la via della cedevolezza), prendeva spunto dalla tecniche di Ju Jitsu ma in modo meno cruento, più morbido, più flessibile (" è come nella natura, dove un forte vento spezza i rami più grossi e duri, lasciando indenni quelli leggeri o sinuosi che seguono il movimento del vento, per poi ritornare come prima"). Nel Judo si cerca un contatto con l' avversario cercando e inducendo lo sbilanciamento per proiettarlo a terra e immobilizzarlo con tecniche al suolo. In quell' epoca ci fu un altro grande maestro che sviluppò e mise a punto un' altra arte marziale importante, l' Aikido (la via dell' armonia). Il suo nome era Morihei Ueshiba, anche lui come molto maestri di allora, aveva praticato il Ju Jitsu, il Judo e il Kendo (arte della spada). La caratteristica principale dell' Aikido è data dal movimento rotatorio delle tecniche basate essenzialmente su leve e proiezioni, l' attacco di un avversario non viene bloccato ma agevolato, sfruttando la sua stessa spinta, si ha così la sensazione che i due combattenti non si stacchino mai, seguendo una centrifuga di movimenti che permette all' aggressore di non subire danni fisici che avrebbe se rimanesse rigido nelle tecniche: osservando i due combattenti, sembrerebbe quasi che stiano danzando. I principi tecnici tradizionali di quest' arte orientale sono fondati sulle tecniche di spada; è per questo che l' uso di quest' arma è considerato un fattore integrante dell' arte marziale stessa...(continua).

1a parte
Storia delle arti marziali. Il kung fu (prima parte)



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