Io adotto il sistema delle costruzioni Lego, tanti cubetti tutti più o meno uguali, che puoi montare e smontare a piacimento per costruire tante cose diverse. Il corpo umano è fatto di due braccia e due gambe, e come i mattoncini Lego si presta a qualsiasi esercizio, basta allenarlo! A me piace insegnare tecniche apparentemente semplici con variazioni e variazioni delle variazioni e così via...questo fa si che ogni lezione sembri diversa, in realtà nella mia testa è tutto più o meno stabilito. Ho solo la capacità di scomporlo e ricomporlo al momento giusto e questo in tutti i corsi. E' per questo che alla fine tutti gli allievi sonoin grado di eseguire il programma così come l'ho concepito.
Il mio insegnamento è stato invece impostato più sul metodo duro. Non si eseguivano tante tecniche, si praticava più la ricerca al condizionamento fisico, per colpire e per assorbire, inoltre si faceva tanto combattimento. Ma quando ero ragazzo, le risse da strada erano all'ordine del giorno, quindi per noi combattere in palestra o nei tornei era comunque un divertimento. Adesso non sarebbe più possibile insegnare in quel modo, la maggior parte dei ragazzi non vuole farsi male e quindi l'insegnamento è più mirato, incentrato sulla precisione dei colpi e sullo studio e la conoscenza delle strategie. Adesso, gli studenti fanno domande chiedono chiarimenti, vogliono sapere il perché ed il come di tutto, ai miei tempi il Maestro era più autoritario, una figura quasi intoccabile,anche se con me è sempre stato disponibile. Un' eccezione, dovuta credo dal fatto che percepisse già allora il mio grande amore per l'arte marziale e per il combattimento in particolare.
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