
Lo studio delle arti marziali, tra le altre cose, ha proprio nel suo interno l'intento di conoscere e controllare tutti questi punti vitali per evitare di subirne le conseguenze, ma anche per approfittarne in caso di pericolo vitale.
La pratica costante in palestra, permette di controllare gli eccessi d'ira e di sviluppare una precisione chirurgica nello sfruttare nel momento di bisogno i punti deboli fisici di un ipotetico aggressore, senza però arrivare a commettere una tragedia, laddove non ce ne fosse la reale necessità. Anche perché non tutti gli studenti iscrittisi ai corsi riescono a comprendere che per essere efficaci nel combattimento, bisogna allenarsi per molto tempo, provando e riprovando gli esercizi tecnici, fino ad acquisire la giusta padronanza.
Spesso chi si avvicina al kung fu ed alle arti marziali, lo fa senza una vera motivazione, magari perché spinto da un amico, magari solo per fare un po' di ginnastica, o magari con l'idea di diventare subito dei superuomini, per poi accorgersi che è tutto molto più complicato ed è solo la pazienza, la passione e la competenza dell'insegnante a far nascere quella scintilla di curiosità che spinge l'allievo a continuare nella pratica. Le motivazioni delle ragazze e dei ragazzi poi, sono spesso diverse: le prime vorrebbero la sicurezza della difesa personale, l'autostima fisica, la perdita delle paure inconsce dell'aggressione;mentre i ragazzi cercano subito il gesto atletico, l'uso della forza, l'espressione della grinta e non sempre quest'ultima è una prerogativa maschile.
E' bello comunque vedere in entrambi, quella luce di curiosità per questo mondo marziale, che tanto può offrire.
clicca qui per tornare all inizio dell'articolo
Nessun commento:
Posta un commento