sabato, gennaio 21, 2006

L'insegnamento nel kung fu e nelle arti marziali


L' insegnare, di per sé è forse la cosa più difficile e complicata da realizzare, qualunque sia la materia in questione (arte, sport, matematica, scienze, musica, dialettica, mestieri, medicina...), è' auspicabile che sia, se non la competenza, almeno la passione, a spingere l'intenzione d'insegnare. E' chiaro che una forma di vanità ed un autocompiacimento, probabilmente, è presente in tutti gli insegnanti in generale, ma è comunque una grande responsabilità e questo fa si che sia un grande onore aver la possibilità di divulgare la propria materia di competenza.
Sembrerebbe logico che ad insegnare debba essere per forza il più competente, il più intelligente, il più forte, il campione, ma non sempre è così. Se prendiamo ad esempio lo sport, vedremmo che raramente grandi campioni sono poi diventati grandi insegnanti od allenatori. Questo perché il campione, per essere tale, ha spesso delle qualità personali innate, che raramente riesci a trasmettere (probabilmente perché non si rende conto di essere un privilegiato), da qui la difficoltà ad esprimere le proprie conoscenze tecniche.
Comunque, anche l'ipotetico campione, il cosiddetto talento naturale, se non è ben guidato, ben indirizzato, ben preparato, sia fisicamente che mentalmente potrebbe "perdersi" e perdere facilmente le proprie qualità.
E' per questo che è così importante la professionalità, la competenza, la passione, l'umanità e la determinazione dell'insegnante di e di arti marziali. La figura dell'insegnante è vista come un dato di fatto, cioè il Maestro è di per sé colui da imitare e seguire incondizionatamente, forse perché ci si abitua sin dall'inizio a seguire gli allievi più esperti e le cinture nere, cosicché il Maestro rappresenta il gradino più alto, quello con più esperienza, con più conoscenza e con più anni di pratica alle spalle.
Anche in questo caso, le cose non sono così semplici come sembra, questo perché il percorso individuale che ogni atleta decide di intraprendere, può avere diversi riscontri. L'ipotetico Maestro, può essere stato un grande agonista del combattimento ed insegnare il suo personale metodo, con allenamenti e strategie proprie, per formare atleti combattenti, oppure può essere stato uno specialista del movimento figurativo ed estetico e formare i propri allievi, in base ai propri criteri marzialistici, oppure può essere stato un cultore dell'atletismo acrobatico, oppure un ricercatore della propria energia interna o della propria forza esterna. Insomma ognuno insegnerà una propria verità, un proprio credo, un personale modo di intendere le e potrà insegnarle, rappresentandosi in modo violento o didattico, o esclusivamente per uso sportivo, o meditativo, o terapeutico.

Le , più di ogni altro sport "se così vogliamo chiamarle", sono quelle che più vengono influenzate dalla persona stessa che le pratica e soprattutto che le insegna, perché immancabilmente, il carattere di che le pratica o di chi le insegna, in qualche modo traspare in esse.

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